Le monete da 4 zecchini ed i loro spezzati: zecchino, mezzo zecchino, sesto di zecchino e ottavo di zecchino, sono le monete auree coniate dai Savoia nel XVIII con la maggior quantità di oro fino. Non solo, ma agli zecchini, con il loro ottavo, spetta un altro primato: quello della moneta d'oro più piccola battuta in oltre un millenio di numismatica sabauda [Traina 1967, p. 174].
Sia le monete da un sesto di zecchino sia quelle da un ottavo di zecchino sono state catalogate come coniate nella zecca di Torino; tuttavia, non è affatto certo che siano state prodotte in questa zecca. Infatti, nè le ordinanze, nè i conti della zecca, tenuti in modo veramente scrupoloso, fanno menzione della battitura di queste monete [Assandria 1922, p. 203].
Gioppi di Türkheim [1930, p. 20, n. 75], pubblicò l'elenco delle monete d'oro coniate dalla zecca di Torino e donate, in sei esemplari ognuna, da Vittorio Amedeo III al tipografo saluzzese G.B. Bodoni per la stampa del suo "Epitalamio". Dato che fra esse figura anche il sesto di zecchino, si potrebbe ricavare l'assunto che questa moneta sia stata veramente coniata nella zecca di Torino. L'elenco però, come l'autore stesso avverte, non è il catalogo originale dei pezzi donati, ma una ricostruzione teorica di esso desunta dalle monete elencate dal CNI I.
Bisogna inoltre far risalire che il valore 1/6 e 1/8, apposto in un ovale sulle monete stesse, non è mai stato usato sulle monete sabaude, mentre è tipico delle monete tedesche. Infine, il tipo della Annunciazione che vi compare ha un esatto riscontro nelle emissioni della zecca di Regensburg, alla quale Simonetti [II, p. 201, nota 9], in linea con l'autorevole parere del dott. Cahn di Basilea, ritiene che appartengano queste due monete.
L'indicazione della coniazione delle monete da un sesto e da un ottavo di zecchino, tra il 1743 ed il 1746, è stata da noi inserita arbitrariamente, sia per facilitare le ricerche per data sia per collocare queste monete nel medesimo periodo di coniazione delle altre monete della medesima serie.