Pagani [1982, p. 21, n. 394], ripreso poi da altri autori, cataloga la seguente moneta, riprendendola dal Dotti, Rolla [1927, p. 62, n. 122], che non cita alcuna fonte e verosimilmente si rifà al quantitativo indicato da Carboneri [1915b, pp. 868-869, tab. B]: 2 lire 1853 Genova (5.401 pezzi coniati). Questa moneta non è stata catalogata dal CNI [I]; inoltre, di questa moneta non si conosce alcun esemplare e si ritiene che il quantitativo di produzione segnalato da Carboneri [v. supra] sia stato usato per coniare, in quell'anno, monete da 2 lire in argento con date differenti. Infine, Carboneri [ibid., pp. 868-869, 872-873, tab. B] segnala due battiture di monete da 2 lire effettuate a Torino: una di 12.117 pezzi nel 1851 e un'altra di 5.178 pezzi nel 1858. Poiché con queste date non si conosce alcuna moneta, si ritiene che i quantitativi di produzione segnalati siano stati usati per coniare, in quegli anni, monete da 2 lire datate, forse, 1850 e 1856.
Le monete da 2 lire in argento furono coniate dal 1850 al 1860, complessivamente, in 101.505 pezzi, per un totale di 203.010 lire, esclusi i pezzi datati 1850 per Genova, di cui non si conosce il quantitativo [Carboneri 1915b, pp. 866-875, tab. B].
Tra le monete aventi la legenda del contorno composta dai tre motti fert, in incuso tra nodi e rosette, se ne possono trovare alcune in cui, seppur raramente, per la consunzione, deformazione o rottura, dovuta all'usura delle lettere f, e, r e t poste in incuso sulla ghiera, uno, due o tutti i tre motti si presentano alterati in fekt, fent, fept, feri, ffkt, ffrt, fih, fikt, fkrt, iiki o iirt. Più frequentemente, invece, può capitare che, per l'errata disposizione della ghiera, vi siano delle monete che presentano la legenda del contorno impressa al contrario, ossia quando i tre motti fert appaiono capovolti rispetto alla faccia del dritto.