Questa moneta di italma da L. 5, del tipo "Delfino", è stata coniata dal 1951 al 2001 dalla Zecca di Stato di Roma. Il tipo del dritto raffigura un timone, simbolo dell'attività marinara; il tipo del rovescio raffigura un delfino. I modelli della moneta sono opera di Giuseppe Romagnoli, l'incisione dei conî, anche se la sua sigla non compare sulla moneta, è opera di Pietro Giampaoli.
La L 1405/1951 autorizza la Zecca di Stato a fabbricare ed emettere il tipo monetale metallico da L. 5. Per quanto concerne, invece, questa specifica emissione del tipo "Delfino", il DPR 1951 stabilisce le caratteristiche tecniche ed artistiche della moneta, con la conseguente approvazione del tipo, e il contingente in valore nominale da coniare, stabilito in L. 3.900.000.000 (780.000.000 di pezzi); inoltre, il DM 1953a determina il suo corso legale a decorrere dal 15 luglio 1953. Infine, il DPR 1957 stabilisce il suo potere liberatorio, fissato in L. 250 (50 pezzi).
Queste monete, sostituirono quelle precedenti di italma da 5 lire del tipo "Uva" che, per effetto del DM 1953b, cessarono di avere corso legale il 31 marzo 1954 e che, per effetto del DM 1954a, furono ritirate fino al 30 settembre 1954. Inoltre, queste monete, per effetto della L 23/1957, sostituirono, fino al 31 dicembre 1957, i biglietti di Stato da L. 5.
Al fine di favorire il ritiro dalla circolazione delle monete in lire, per fare posto a quelle in euro, il limite del potere liberatorio di queste monete fu abolito a decorrere dal 5 dicembre 2001 [DM 2001w]; le medesime monete, ebbero corso legale fino al 28 febbraio 2002 [L 388/2000], quando le monete in lire furono sostituite dalle nuove monete in euro, già in circolazione dal 1° gennaio dello stesso anno. Tutte le monete in lire, aventi ancora corso legale nel 2002, poterono essere convertite in euro entro il 28 gennaio 2016 [L 289/2002].
In forza della L 309/1968, la Zecca dello Stato fu autorizzata a fornire monete nazionali a corso legale, anche di determinata fabbricazione o di speciale scelta, confezionate - prima solo nella versione fior di conio e successivamente anche nella versione proof - in appositi contenitori, ad enti, associazioni o privati italiani o stranieri. Le monete proof (fondo specchio) sono monete i cui tondelli sono stati sottoposti, prima della coniazione della moneta, ad una particolare lavorazione che ne ha reso i fondi a specchio. Questo procedimento è diffuso nelle attuali monete per collezionisti, che, pur essendo a tutti gli effetti equiparate alle monete normali in fior di conio ed avendo corso legale, non sono immesse in circolazione ma vendute dalle Zecche nazionali, ai collezionisti, ad un costo superiore al loro valore nominale.
Le monete di italma da L. 5 "Delfino" datate 1999, 2000 e 2001, non furono immesse in circolazione e furono prodotte, sia in fior di conio sia in proof, unicamente per essere inserite nelle rispettive serie divisionali annuali di monete e vendute, dalla Zecca di Stato, ai collezionisti.
Le monete di italma da L. 5, del tipo "Delfino", sono state coniate in 1.079.963.450 pezzi (L. 5.399.817.250). Di questo quantitativo, 1.076.681.000 pezzi (L. 5.383.405.000) furono coniati, dal 1951 al 1956 e dal 1965 al 1998, per la circolazione e 3.282.450 pezzi (L. 16.412.250) per essere inseriti nelle serie divisionali annuali di monete, di speciale fabbricazione a corso legale per collezionisti, confezionate in appositi contenitori dalla Zecca di Stato. Di questi ultimi, furono coniati 3.108.585 pezzi (L. 15.542.925), dal 1968 al 1970 e dal 1980 al 2001, in fior di conio e 173.865 pezzi (L. 869.325), dal 1985 al 2001, in proof [Gigante 2018, pp. 675, 678-679; DPR 1970c; DPR 1971a; DPR 1980b; DPR 1981f; DPR 1983; DPR 1984c; DPR 1985d; DPR 1986a; DPR 1987e; DPR 1988h; DPR 1989a; DPR 1989b; DPR 1989n; DPR 1990h; DM 1991t; DM 1991u; DM 1992m; DM 1993o; DM 1994i; DM 1995n; DM 1996p; DM 1997s; DM 1998n; DM 1999l; DM 2001d; DM 2002a; DM 2002h].